Menti prigioniere. Letteratura e dissenso nella Russia sovietica (Le)
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18,18 €
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Descrizione
Preceduti da un ampio saggio introduttivo a cura di Cesare Milanese, in nove capitoli Franco Celenza analizza i rapporti inconciliabili tra letteratura e totalitarismo. La dissidenza degli scrittori sovietici, più che di tipo politico, fu una testimonianza di libertà delle menti contro una letteratura di partito che proibiva il non conformismo e accusava gli scrittori di eresia nei confronti del realismo sovietico degli artisti "in uniforme". La dissidenza degli scrittori sovietici nasce con una vasta letteratura clandestina, diffusa attraverso il samizdat e il tamizdat, nell'Occidente libero dove furono conosciuti gli autori proibiti dal regime: Pasternak, Brodskij, Havel, Solzenicyn, Salamov, Grossman, Koestler, Milosz, Bukovskij e tanti altri, a cui il volume dedica una densa appendice dedicata ai personaggi che si opposero al totalitarismo sovietico, testimoniando l'universo concentrazionario dei gulag stalinisti e la nuova "malattia mentale" costituita dall'opposizione al regime e punita con gli ospedali psichiatrici. Lo scrittore Carlo Alfieri, al nono capitolo, contribuisce con una testimonianza letteraria sulla diaspora degli intellettuali russi tra le due guerre mondiali.
Dettagli del prodotto
9788862984119
Scheda dati
- Autore
- Celenza Franco
- Collana
- Fuori collana
- Formato
- Libro in brossura
- Data pubblicazione
- 25 Febbraio 2016
Riferimenti specifici
- isbn
- 9788862984119
- ean13
- 9788862984119
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