Piccola borghesia. Tra socialismo e fascismo
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24,40 €
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Descrizione
All'indomani della Grande Guerra del 1914-1918 in Italia, di fronte alla crisi dello Stato liberale e al «pericolo comunista» emerse il movimento fascista come fattore decisivo di rovesciamento di quegli equilibri politico-sociali che avevano caratterizzato il «biennio rosso». Non solo i grandi ceti proprietari dirigenti ma soprattutto la piccola e media borghesia agraria rispose dapprima componendo una classe nuova, quella dei piccoli proprietari, e poi assumendo un protagonismo attivo che approderà al fascismo, partendo dalle campagne e giungendo rapidamente all'interno delle città. È attorno al sistema economico composto dall'intersezione organica di profitto, rendita e salario (tenuti insieme dalla figura del piccolo proprietario terriero) che si trova una delle radici del fascismo come fattore organizzativo e d'azione regolato sul modello squadrista dalla reazione agraria in chiave anti-socialista. Una lettura della nascita e dell'avvento del fascismo. Un libro che, osservando la piccola borghesia al bivio tra fascismo e socialismo, indica le scelte del passato e le loro conseguenze e rappresenta una indicazione di indubbio valore sul tempo del futuro.
Dettagli del prodotto
9788896487747
Scheda dati
- Autore
- Vender Davide
- Collana
- Collana blu. Storia e politica
- Formato
- Libro in brossura
- Data pubblicazione
- 11 Maggio 2021
Riferimenti specifici
- isbn
- 9788896487747
- ean13
- 9788896487747
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