Libertà fondamentali e regressione costituzionale. Perché i diritti non sono conquiste irreversibili
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Ormai neppure le cosiddette democrazie consolidate sono al riparo dal rischio del degrado costituzionale, i cui primi sintomi si manifestano nella compressione delle libertà individuali e in uno sbilanciamento dell'equilibrio tra poteri pubblici. I casi che riguardano la libertà di espressione e d'informazione o la condizione dei migranti e i diritti delle donne mettono in evidenza una tendenza comune a sistemi diversi per origine e tradizione istituzionale, ma accomunati dall'ascesa di movimenti politici che prendono le distanze in modo più o meno esplicito dai principi della democrazia costituzionale. A ciò si aggiunge la scarsa partecipazione popolare alla vita pubblica e al dibattito politico. Per arginare la deriva democratica e l'ascesa di leader populisti occorre quindi promuovere una alfabetizzazione politica e mediatica dei cittadini e restituire dignità ai partiti politici che, pur colpevoli del disamoramento collettivo che ne ha determinato la crisi, rappresentano comunque veicoli democratici necessari per traghettare le istanze dell'elettorato e tradurle in modo trasparente nel processo decisionale.
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