Filologia dei viaggi e delle scoperte
Prezzo
61,00 €
Tasse incluse
Le scritture di viaggio, al di là della loro ricchezza informativa e del fascino del loro esotismo, possiedono uno statuto testuale che va letto e studiato in quanto tale, dunque anche con gli strumenti della filologia. Ciò è vero non solo per la narrativa odeporica ormai entrata a far parte del canone della letteratura mondiale, ma anche per i discorsi meno formalizzati e più intrisi di referenzialità, al limite del mero documento, nati a ridosso delle Grandi Scoperte: i primi fotogrammi dell'America che nel giro di pochi anni hanno percorso l'Europa, e che in definitiva sono i responsabili della formazione di un "immaginario americano", sono la migliore illustrazione della nascita di una tradizione che, costituitasi con sorprendente rapidità, trae le sue origini dagli scritti di Colombo e di quanti lo hanno seguito, in un intreccio di testi originali, rimaneggiamenti, plagi, traduzioni; scritti che a loro volta convogliano e reinterpretano tradizioni più antiche. Il volume, in cui non mancano incursioni che vanno dal De Canaria di Boccaccio al Diario di un viaggio in motocicletta di Ernesto "Che" Guevara, raccoglie i risultati di un quarantennio di ricerche e di studi che vanno in questo senso e che, per lo più pubblicati in sedi di difficile accesso, vengono qui presentati al pubblico dei non specialisti. Il volume si compone di tre parti (Filologia e letteratura; Filologia e linguistica; Vespucciana) per un totale di trentacinque capitoli, che si prestano a una lettura non solo continua, ma trasversale.
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