Venezia Giulia nel secondo dopoguerra. La visita della Commissione interalleata nei territori dell'Istria (9 marzo-5 aprile 1946
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Il 4 marzo 1946 il Consiglio dei ministri degli affari esteri delle nazioni vincitrici del secondo conflitto mondiale, insediato al tavolo della pace a Parigi, decise di inviare in Venezia Giulia una Commissione interalleata per cercare di risolvere la "questione giuliana". Il compito era quello di definire una "giusta" linea etnica tra Italia e Jugoslavia. La commissione degli esperti inviata a Trieste era composta da: Jean Wolfrom (Francia), Vladimir S. Gerascechenko (URSS), Philip E. Mosley (USA) e C.H. Waldook (Granbretagna). Con i quattro commissari sopracitati, erano stati nominati anche otto tecnici. Il viaggio si svolse nell'arco di 28 giorni, nel periodo dal 9 marzo al 5 aprile 1946. Furono visitate 5 grandi città e 27 città minori e villaggi. Il sottocomitato degli esperti economici si recò invece a Fiume, Monfalcone, Pulfero, Rovigno, Parenzo e Capodistria. La Commissione svolse 52 interviste con i rappresentanti delle organizzazioni e raccolse tre censimenti della popolazione per permettere di effettuarne le dovute valutazioni.
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