Castel Morrone 70. Il solco tra arte e partecipazione sociale
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23,18 €
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Descrizione
Cosa distingue il rito del solco e le altre tradizioni contadine di Castel Morrone dalle tante consuetudini rurali dell'entroterra casertano? Cosa le rende uniche e nuovamente disponibile alla narrazione del contemporaneo? Nella primavera del 1975, il giovane Giovanni Tariello riprendeva i contenuti profondi del rito del solco per trasformarlo in un happening concettuale nei giardini della Flora di Caserta. Così lo scavo tracciato nella terra, attività propiziatoria e devozionale, diventava il "solco rosso" che attraversa il globo terrestre proiettando il significato rituale su scala planetaria. L'anno successivo recuperava nuovamente quel rito e tracciava il solco nel luogo deputato, a Castel Morrone. Successivamente ripeteva l'esperimento con altre pratiche, tutte di origine contadina: la Zeza, I dodici mesi, l'infiorata del Corpus Domini, Il volo, ma anche il lancio dello strummolo, la campana, in gergo 'U tizzù, o le cene contadine, portando fisicamente i contadini e le tradizioni morronesi nelle gallerie d'arte, riscuotendo consensi e riconoscimenti da parte della critica militante e in particolare di Enrico Crispolti, uno dei massimi storici dell'arte italiana. Infine, dando ad un paesino di pochi abitanti una visibilità internazionale, ritrovo di personaggi di spicco dell'arte contemporanea.
Dettagli del prodotto
9788899377311
Scheda dati
- Autore
- Ibello Gabriella
- Collana
- Derive
- Formato
- Libro in brossura
- Data pubblicazione
- 02 Dicembre 2022
Riferimenti specifici
- isbn
- 9788899377311
- ean13
- 9788899377311
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