Giustizia e musica
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Giustizia e musica si sono incontrate più volte nella storia.
In Europa, al culmine dell'Illuminismo e prima dello scoppio della Rivoluzione francese due intellettuali riformatori, Mozart e il suo imperatore Giuseppe II, attuarono una vera e propria rivoluzione della musica e rispettivamente dello Stato di diritto, svolgendo un compito eversivo e vitale rispetto all?Ancien Régime guadagnando una centralità culturale che non perderanno più.
Dopo un secolo e mezzo, mentre lo sterminio nazifascista rovesciava i precetti germinati dall?Illuminismo, nei lager si scriveva musica come unica forma di civiltà nella barbarie: la musica nell?ingiustizia.
In questo libro giuristi, musicologi, storici, un generale dei Carabinieri esperto di Shoah, un teologo, un politologo si confrontano sul binomio giustizia-musica rivelando l?affinità delle funzioni delle due discipline: quella civilizzatrice della giustizia intesa come solidarietà e formativa di uno Stato di diritto, e quella educatrice della musica, capace di fare progredire la società su basi estetiche ed etiche.
Funzioni che nonostante i pericoli di deviazione dallo Stato di diritto a fondamento delle democrazie liberali, messi in luce anche in questo volume, sembrano ancora intatte.
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