Studi e ritratti della Rinascenza
Prezzo
42,70 €
Tasse incluse
Fiorentino Francesco
Gli hegeliani di Napoli
Libro in brossura
01 Gennaio 2008
Nuovo
Il 1860 segnò nell'Italia meridionale un rivolgimento anche nei rispetti della cultura. Con le vittorie di Garibaldi si ebbe il ritorno all'operosità e alla patria di tutti i letterati, i filosofi, gli scienziati, i giuristi, che la reazione seguita al 1848 aveva gettati negli ergastoli o cacciati in esilio. Quel decennio o dodicennio, corso tra il 1848 e il 1860, era stato tra i più squallidi della cultura napoletana. Ma, nel 1860, coloro che erano stati cacciati "tornar d'ogni parte"; e, giovani ancora quasi tutti e senza grado sociale prima del carcere e dell'esilio, tornavano maturi d'intelletto e d'esperienza, con l'autorità e la forza che loro conferiva l'avere preparato il nuovo ordine di cose. Ministro d'istruzione della Luogotenenza a Napoli (come, l'anno dopo, a Torino, del Regno d'Italia) fu per l'appunto il De Sanctis, il quale rifece da cima a fondo l'università di Napoli nello spazio di otto giorni, collocò a riposo trentadue aquile di professori; e per le nomine da lui fatte si stabilì nell'università napoletana un gruppo di uomini, per valore scientifico, per altezza d'animo, e talora per queste due doti congiunte, rarissimo.
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