Nessuna grazia. Gramsci e Pertini, una storia di prigionia e resistenza
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1930. Nel carcere pugliese di Turi destinato a prigionieri politici del regime fascista, nell'ora d'aria si incontrano l'operaio anarchico pazzo Luponio, l'avvocato socialista Sandro Pertini, futuro combattente nella Resistenza e più amato Presidente della Repubblica italiana, e l'onorevole comunista Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano e filosofo perseguitato da Mussolini per "impedirgli di pensare", che morirà a soli quarantasei anni dopo il lungo martirio subito in carcere. Altre voci intellettuali antifasciste si incrociano nella storia come quella di Carlo Levi, quando non aveva ancora scritto Cristo si è fermato a Eboli, e Camilla Ravera, allora impegnata nella lotta clandestina del PCI (in seguito prima senatrice a vita nominata proprio da Pertini), unite alle voci a volte confuse e dimesse, a volte critiche e destabilizzanti, degli altri detenuti politici di Turi. Damato racconta la cancrena del carcere, la violenza del regime fascista ma anche una storia di dignità e coraggio, lotta per la libertà e profonda amicizia di due grandi uomini italiani del Novecento. Fraternità, amore, antifascismo e resistenza poetica e civile per raccontare una gioventù che ha combattuto per noi, sacrificando i suoi anni migliori. Un romanzo storico che vuole anche celebrare gli ottant'anni della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
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