Buon uso del tradimento. Flavio Giuseppe e la guerra giudaica (Il)
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Flavio Giuseppe è stato spesso considerato un traditore del popolo ebraico, ma Pierre Vidal-Naquet - storico anche lui e di origine ebraica - ne trae un affascinante profilo di intellettuale: un esempio indicativo di una coscienza che intende realisticamente sopravvivere in un mondo ostile pur mantenendo integra la propria identità. L'intera sua opera è finalizzata a dimostrare l'inutilità dei ribellismi velleitari. Consapevole della sconfitta ormai inevitabile d'Israele, di fronte alla potenza di Roma, egli ritiene sia meglio salvare il salvabile. Il patrimonio storico e delle tradizioni del suo popolo è un bene troppo prezioso; quindi da proteggere dalla rovina che provocherebbe il prolungarsi del conflitto. È significativo che nel racconto della guerra, Flavio Giuseppe si ispiri alla figura del profeta Geremia. Se non come un vero e proprio profeta, certo egli avverte la responsabilità di conservare la tradizione storica del suo popolo.
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